TEMPO LIBERO: La tradizione dei Sepolcri

Ciao a tutti,

Ieri mi sono per caso imbattuta in una signora che molto gentilmente mi ha istruita su una tradizione "religiosa" di cui non avevo mai sentito parlare.

Forse più che religiosa è popolare, ma il confine è talmente labile che non saprei propriamente quale aggettivo attribuirle.

Ho incontrato la signora citata al Comune di Vittorito (paesino in provincia dell'Aquila) e sono subito stata incuriosita dalla strana pianta che aveva sul bancone.
Ho capito subito che si trattava di germogli più che di una vera pianta...guardate anche voi...



Però davvero non capivo come mai avessero deciso di mettere proprio in bella vista questa "pianta" non propriamente ornamentale.
Così con la solita curiosità che mi contraddistingue chiedo alla signora spiegazioni e lei, che improvvisamente e si rianima, inizia un racconto incredibile..

Il tutto inizia settimane prima quando lei stessa ha piantato semi di legumi vari, cicerchia, ceci e soprattutto grano, in un vaso che deve rigorosamente rimanere coperto in un luogo buio. Dopo mesi si ottengono questi germogli che io stavo ammirando. Devono essere pronti per il giovedì prima di Pasqua.
La signora mi confessa che lei ha preparato due vasi, uno per la chiesa di Vittorito e l'altro per la chiesa di un pesino lì vicino.

Ma la cosa che mi ha colpito è stato sentire che il vaso così come lo stavo ammirando non era ancora pronto, bisognava, a suo dire, ancora "addobbarlo" con altri fiori prima di esporlo.
A questo punto sono decisamente incuriosita e ammetto di non averli mai visti così la signora mi spiega una cosa per lei molto importante: non tutti i germogli vanno bene e il motivo per cui devono stare al buio è per ottenere il colore più bianco/giallo possibile e assolutamente non verde in quanto dal grano si ricava la farina (gialla) e da essa si ricava l'ostia che simboleggia il corpo di Cristo.

Appresa l'importanza di questo dettaglio le chiedo quando andrà ad esporre la sua composizione e lei capendo la reale domanda mi risponde:" io andrò verso il pomeriggio inoltrato ma già adesso, se vuoi passare dalla Chiesa, potrai ammirarne molti".

A questo punto la ringrazio e mi dirigo in Chiesa (si e no 200 m di distanza) ma prima mi confessa un ultimo particolare, un po' triste per chi come me ama i fiori, già l'indomani verranno tutti buttati via dopo la lavanda dei piedi.
Appena entro rimango incredula nel vedere come alcune tradizioni siano immortali e vivide nel cuore delle persone, soprattutto se si vive in un piccolo paese.



E' incredibile come siano tutti bianchi, tutti molto simili e tutti riccamente addobbati.
L'aspetto è totalmente diverso da quello del vaso un po' "sfigato" della signora ma sono certa che alla sera anche il suo avrà assunto un aspetto simile.

Pur non essendo legata a questa usanza trovo davvero incredibile la dedizione delle persone e la volontà di sentirsi uniti in qualcosa di più grandi di noi stessi.


Prima di andare mi soffermo a guardare la chiesa nelle sue architetture, un po' per deformazione professionale e un po' perché so che in Italia anche una piccola chiesetta può celare un'opera d'arte.
E anche questa volta faccio bene....


Un bellissimo esempio di volta a botte con testa di padiglione lunettata.

Spero vi sia piaciuto rivivere o scoprire questa curiosa tradizione pasquale con me.

Erika


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